Il 18 luglio Open Fields ha ospitato presso la sua sede il seminario annuale di ICHAR (Associazione Italiana Biochar) dal titolo “Il biochar un’opportunità per il settore agricolo ed energetico”.
Il biochar è un sottoprodotto della pirolisi con interessantissimi poteri ammendanti che si traducono sia in un incremento in produttività che in un risparmio sugli input produttivi. L’incontro ha raccolto l’ interesse sia del mondo imprenditoriale che di quello agricolo e scientifico.
A moderare l’incontro Roberto Ranieri, che ha sottolineato l’importanza di questi incontri per trasformare il biochar in un vera realtà economica. Tra i relatori Franco Miglietta, presidente di ICHAR e dirigente del CNR-Ibimet, Alessandro Pozzi di AGT (Advanced Gassification Technology) che ha esposto i meccanismi di funzionamento di un impianto di piro-gassificazione, Alessandro Peressotti (Università di Udine) che ha presentato le innovative stufe pirolitiche progettate dalla Blucomb per la produzione di calore e biochar domestico. In ultimo, Massimo Valagussa della Fondazione Minoprio che ha fatto il punto sulla normativa europea e sui progressi che ICHAR ha fatto per far sì che il carbone vegetale possa essere a tutti gli effetti iscritto come ammendante.
In tarda mattinata tutto il gruppo si è spostato all’Azienda Agraria Sperimentale Stuard (San Pancrazio-PR) dove è in corso un esperimento su biochar e pomodoro da industria. I partecipanti hanno avuto così l’opportunità di visitare il campo sperimentale e osservare i risultati che il biochar sta dando su questa coltura, così strategica per la regione Emilia-Romagna dal momento che fornisce più di un terzo della produzione nazionale.